Con la Domenica di Pentecoste (che quest’anno abbiamo celebrato il 19 maggio) è finito il Tempo Pasquale ed ‘è ritornato’ il tempo Ordinario interrotto il giorno 14 febbraio u.s. con l’inizio della Quaresima.
Sono passati 15 giorni, ma è bene analizzare un po’ più nel dettaglio quanto è avvenuto:
- Il giorno dopo Pentecoste abbiamo celebrato la memoria, voluta da papa Francesco, di Maria Madre della Chiesa;
- le due domeniche consecutive la Pentecoste sono consacrate alla contemplazione del mistero della Santissima Trinità e di come Dio stesso ha voluto stare con noi uomini la domenica del Corpo e Sangue di Gesù.
- Ma non solo: egli ha voluto anche la contemplazione dell’Amore che ha per ciascuno di noi nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù (3° venerdi dopo Pentecoste)
Con la domenica 9 giugno riprenderemo il cammino del tempo ordinario
Nei giorni feriali invece, a parte il primo, non ci sono particolari celebrazioni se non la ripresa delle ricorrenze dei santi.
Proviamo ad analizzare le tre feste che abbiamo ricordato prima:
1- Maria Madre della Chiesa: questo è il titolo alla Vergine riconosciutole dal Concilio Ecumenico Vaticano II e papa Francesco ha voluto assegnarle il giorno di ricorrenza nel giorno dopo Pentecoste. L’icona che ci sta davanti mostra Maria tra gli apostoli nel cenacolo in preghiera. Questo è il messaggio: Maria è madre della Chiesa nelle sue necessità corporali e -ancor di più- nelle sue necessità spirituali e si mette al suo servizio cercando di ottenere le cose di cui la Chiesa ha bisogno, come fa una mamma per i suoi figlioli!
2- Le solennità che cadono di domenica della Santissima Trinità e del Corpo e Sangue del Signore. Sono due solennità slegate dal tempo pasquale perchè non ricordano eventi o fatti di salvezza ma festeggiano la natura stessa di Dio: la festa della Santissima Trinità ci fa mettere sotto la lente d’ingrandimento la natura stessa di Dio, risponde alla domanda “chi è Dio?” e ci consegna un compendio della Sacra Scrittura su chi è Dio per l’uomo. Quest’anno liturgico, siamo nell’anno B, abbiamo letto un passaggio dal libro del Deuteronomio (da dopo la Pentecoste torneremo anche a leggere a Messa l’Antico Testamento) che si può riassumere in questa frase: “Il lassù Signore è Dio nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro”; un brano della lettera ai Romani di San Paolo: “Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!»” e la fine del vangelo di Matteo quando Gesù risorto manda i suoi discepoli ad evangelizzare e battezzare tutto il mondo.
La solennità del Corpo e Sangue del Signore, conosciuta anche come Corpus Domini, ci mette davanti il fatto di Mosè che versa il sangue dei sacrifici sull’altare e con lo stesso asperge il popolo, ci fa riflettere nella II lettura sul fatto che se il sangue di animali sacrificati cancellava i peccati, quanto più il sangue di Gesù…mentre il Vangelo racconta l’istituzione dell’Eucarestia secondo Marco durante l’Ultima Cena vissuta da Gesù con i suoi apostoli la sera prima di essere ucciso per noi.
3- La terza solennità è quella del Cuore di Gesù, istituita al tramonto del XIX seccolo da papa Pio IX, che è beato, e ci ricorda l’immenso amore, che non possiamo calcolare né misurare, di cui siamo oggetto: Dio ci ama senza misura! In questa solennità, che cade ogni anno di venerdi, quest’anno leggiamo un passo del profeta Osea, un passo dalla lettera agli Efesini e i versetti finali della passione secondo Giovanni che ci mostrano come a Gesù viene aperto il Cuore perchè dentro di questo ciascuno di noi possa trovare riparo.
Abbiamo cercato di dare delle coordinate per queste 3 solennità, senza pretendere di essere esaustivi, ma di lanciare delle provocazioni perchè ciascuno di noi che legge possa trovare il tempo di fermarsi e riflettere lasciandoci illuminare dalla Parola di Dio nel cammino della nostra vita di cristiani.
Il menestrello
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