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“Lascio tre piccole consegne alla Diocesi, in questo tempo giubilare
– ha detto il vescovo Michele, oggi in Cattedrale, nell’omelia della celebrazione di apertura dell’Anno giubilare -.
Per favore, prendetele almeno in considerazione:
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Troviamo un momento quotidiano di preghiera, a seconda delle condizioni di vita e di impegno di ciascuno, ma tutti. Pochi minuti di silenzio in presenza del Signore, la lettura di una pagina di Vangelo, un’invocazione a Maria.
E se abbiamo donato la vita consacrandola al Signore, torniamo – cari uomini e care donne di Dio – a una preghiera più intensa, più frequente, più generosa, in ascolto della Parola. Più tempo e un tempo migliore per pregare, perché il tempo è di Dio. Da qui poi nasceranno opere e giorni di giustizia: “Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore” (Sal 31, 11). È il tempo migliore da segnare sulle nostre agende. - Incontriamoci tra noi gratuitamente, per amore di Dio e per la gioia di stare insieme, senza pretendere troppo gli uni dagli altri (anche nelle nostre comunità, anche tra preti e laici). Un tempo per condividere le ragioni della nostra speranza, narrare le opere di Dio nella nostra vita e lodare la sua giustizia. Un tempo per volerci bene. Da segnare in agenda anche questo, come tempo prezioso, donato in modo speciale da Dio.
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Andiamo pellegrini dal Cristo che aspetta la nostra visita, colmo di speranza: andiamo a trovare infermi, carcerati, anziani in solitudine, persone con diverse abilità, persone che non riescono più a sperare. Forse queste nostre visite sono già segnate nell’agenda di Dio.
Giubileo sia un tempo nuovo, donato da Dio e condiviso tra noi: il Giubileo sia un tempo di grazia”.
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