Per molti sono già finite le vacanze e per le nostre comunità parrocchiali, oltre al fervore per preparare il nuovo anno pastorale viviamo l’attesa dell’ingresso del nuovo parroco di Cappelletta e Moniego.
Il vescovo di Treviso ha nominato don Paolo Furlan nuovo parroco che farà l’ingresso ufficiale il 13 ottobre 2024
Ho aspettato notizie dai vari gruppi e persone che ci raccontassero le belle esperienze vissute durante l’estate, certamente per il numero di ottobre potremo pubblicare il saluto di Don Paolo.
Dalle esperienze vissute mi sembra di ricavare la necessità continua di rinnovare la nostra fede, la nostra religiosità, chiedendoci se parte dal cuore o se è una pura ritualità. Abbiamo tutti bisogno di porci continuamente in ascolto di Dio attraverso l’ascolto della vita di Gesù e dei suoi insegnamenti.
A volte siamo sordi di fronte agli appelli di Dio. Siamo bombardati da tanti messaggi forse, dovremmo fare un po’ di silenzio per permetterci di ascoltare qualche parola di Dio in più.
Diventare capaci di scoprire che il valore delle persone non dipende dal ruolo che coprono, dal successo che hanno o dal lavoro che svolgono, per i cristiani la grandezza di una persona si misura non su quello che “ha” ma su quello che “dà”. Papa Francesco ripete continuamente “Vuoi essere il primo? Servi, servire soprattutto coloro che hanno bisogno di ricevere e non hanno da restituire”.
Spesso nella vita quotidiana siamo tentati di chiuderci in noi stessi, nella nostra famiglia o nel gruppo ristretto degli “amici”. Il nostro essere cristiani esige l’inclusione, non perché siamo i primi della classe ma coscienti dell’unico Padre che ci rende fratelli tra di noi. La comunità cristiana è un tempo e un’occasione di accoglienza per tutti. Per realizzare questo dobbiamo ricordarci che Gesù ha detto “Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino non entrerà in esso” (Mt 10,15)
Ecco il segreto, il discepolo di Cristo, il cristiano, non deve solo servire i piccoli ma riconoscersi lui stesso “piccolo” “Nella vita riconoscersi piccoli è un punto di partenza per diventare grandi” ricordiamoci dei Santi e dei santi quotidiani.
Cosa ci manca allora per essere felici, per vivere in armonia con i vicini e con i lontani?
Gesù all’uomo/giovane dice “Va, vendi quello che hai…”. Il segreto è mettere Lui, il Signore, il Salvatore al primo posto, tutto il resto diventerà una contemplazione delle grandi opere che Dio compie nel mondo attraverso il suo figlio e attraverso i figli divenuti discepoli.
Buon cammino, buona strada, buon anno pastorale
Valeriano.
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