Giubileo sia un tempo nuovo, donato da Dio e condiviso tra noi: il Giubileo sia un tempo di grazia”.
Preghiera del Giubileo
Padre che sei nei cieli, la fede che
ci hai donato nel tuo figlio
Gesù Cristo, nostro fratello, e la fiamma
di carità effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza per l’avvento
del tuo Regno. La tua grazia ci trasformi in coltivatori operosi dei semi
evangelici che lievitino l’umanità e il cosmo, nell’attesa fiduciosa nei cieli nuovi
e della terra nuova, quando vinte le potenze del Male, si manifesterà per sempre la tua gloria. La grazia del Giubileo ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti, riversi sul mondo intero la gioia e la pace del nostro Redentore. A te Dio benedetto in eterno sia lode e gloria nei secoli. Amen
Come stabilito da papa Francesco, nella bolla di indizione, anche le Diocesi daranno inizio all’anno giubilare con una Celebrazione diocesana, che si terrà domenica 29 dicembre. Per la nostra diocesi il momento iniziale della Celebrazione sarà vissuto nella chiesa di Sant’Agnese, a Treviso, a partire dalle ore 15. Da qui ci si recherà, poi, in processione verso la cattedrale dove ci sarà la Celebrazione eucaristica. Sarà possibile accedere alla cattedrale per la celebrazione, alla quale tutti sono invitati, fino a esaurimento dei posti disponibili; sarà anche allestito un maxischermo in piazza Duomo, per permettere di seguire la celebrazione anche a chi non dovesse riuscire a entrare in cattedrale l’indulgenza, dono senza prezzo della misericordia divina, è uno dei “segni” peculiari degli Anni giubilari. Lo scorso maggio la Penitenzieria Apostolica ha reso note le Norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo 2025. Essa si può ottenere intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, a Roma o in Terra Santa, nelle pie visite ai luoghi sacri, nell’impegno per le opere di misericordia e di penitenza. Nella nostra diocesi sono stati individuati alcuni santuari ai quali ci si potrà recare in pellegrinaggio individualmente, in gruppo e come parrocchie. Nelle prossime settimane sarà comunicato l’elenco dei luoghi scelti.
“Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace” è il tema scelto
dal Santo Padre per la prossima Giornata Mondiale della Pace 2025.
Il titolo del Messaggio della 58a Giornata Mondiale della Pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2025, manifesta una naturale consonanza con il senso biblico ed ecclesiale dell’anno giubilare e si ispira in particolare alle Lettere Encicliche Laudato Si’ e Fratelli tutti, soprattutto attorno ai concetti di Speranza e di Perdono, cuore del Giubileo: una chiamata alla conversione volta non a condannare, ma a riconciliare e rappacificare. Partendo dall’osservazione della realtà dei conflitti e dei peccati sociali che affliggono l’umanità oggi, guardando alla speranza insita nella tradizione giubilare della rimozione dei peccati/cancellazione dei debiti e alla riflessione dei Padri della Chiesa, potranno emergere orientamenti concreti che portino ad un cambiamento tanto necessario in ambito spirituale, morale, sociale, economico, ecologico e culturale. Soltanto da una vera conversione, personale, comunitaria e internazionale, potrà fiorire una vera pace che non si manifesti solo nella conclusione dei conflitti, ma in una nuova realtà in cui le ferite siano curate e ad ogni persona venga riconosciuta la propria dignità.
DOMENICA 29 DICEMBRE
Apertura diocesana dell’ANNO SANTO:
ore 15.00 partenza dalla chiesa di S.Agnese a Treviso verso la Cattedrale dove sarà celebrata la S. Messa presieduta dal Vescovo Michele
Che cos’è il Giubileo
“Giubileo” è il nome di un anno particolare: sembra derivare dallo strumento utilizzato per indicarne l’inizio; si tratta dello yobel, il corno di montone, il cui suono annuncia il Giorno dell’Espiazione (Yom Kippur). Bonifacio VIII nel 1300 ha indetto il primo Giubileo, chiamato anche “Anno Santo”, perché è un tempo nel quale si sperimenta che la santità di Dio ci trasforma. La cadenza è cambiata nel tempo: all’inizio era ogni 100 anni; viene ridotta a 50 anni nel 1343 da Clemente VI e a 25 nel 1470 da Paolo II. Vi sono anche momenti ‘straordinari’: per esempio, nel 1933 Pio XI ha voluto ricordare l’anniversario della Redenzione e nel 2015 papa Francesco ha indetto l’Anno della Misericordia. Diverso è stato anche il modo di celebrare tale anno: all’origine coincideva con la visita alle Basiliche romane di S. Pietro e di S. Paolo, quindi con il pellegrinaggio, successivamente si sono aggiunti altri segni, come quello della Porta Santa. Partecipando all’Anno Santo si vive l’indulgenza plenaria.
Il logo del Giubileo

rappresenta quattro figure stilizzate per indicare l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra.
Sono una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e fratellanza che deve accomunare i popoli.
Si noterà che l’aprifila è aggrappato alla croce. È il segno non solo della fede che abbraccia, ma della speranza che non può mai essere abbandonata perché ne abbiamo bisogno sempre e soprattutto nei momenti di maggiore necessità. È utile osservare le onde che sono sottostanti e che sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille.
Spesso le vicende personali e gli eventi del mondo impongono con maggiore intensità il richiamo alla speranza. È per questo che si dovrà sottolineare la parte inferiore della Croce che si prolunga trasformandosi in un’ancora, che si impone sul moto ondoso. Come si sa l’ancora è stata spesso utilizzata come metafora della speranza.
L’ancora di speranza, infatti, è il nome che in gergo marinaresco viene dato all’ancora di riserva, usata dalle imbarcazioni per compiere manovre di emergenza per stabilizzare la nave durante le tempeste. Non si trascuri il fatto che l’immagine mostra quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario con l’impronta di un dinamismo crescente che tende sempre più verso la Croce.
La Croce non è affatto statica, ma anch’essa dinamica, si curva verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza. È ben visibile, infine, con il colore verde, il Motto del Giubileo 2025, Peregrinantes in Spem.
Per approfondire
La preghiera del Giubileo
Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel
tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli.
Amen

https://www.iubilaeum2025.va/it.html
Inno del Giubileo
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Ogni lingua, popolo e nazione
trova luce nella tua Parola.
Figli e figlie fragili e dispersi
sono accolti nel tuo Figlio amato.
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Dio ci guarda, tenero e paziente:
nasce l’alba di un futuro nuovo.
Nuovi Cieli Terra fatta nuova:
passa i muri Spirito di vita.
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Alza gli occhi, muoviti col vento,
serra il passo: viene Dio, nel tempo.
Guarda il Figlio che s’è fatto Uomo:
mille e mille trovano la via.
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Spartito per Chitarra
Spartito
Ascolta e impara a suonarlo con la chitarra
La Bolla Papale
La Bolla Papale La tradizione vuole che ogni Giubileo venga proclamato tramite la pubblicazione di una Bolla Papale (o Bolla Pontificia) di Indizione. Per “Bolla” si intende un documento ufficiale, generalmente scritto in latino, con il sigillo del Papa, la forma del quale dà nome al documento stesso. All’inizio il sigillo era solitamente di piombo e recava sul fronte l’immagine dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Fondatori della Chiesa di Roma, e sul retro il nome del Pontefice. Più tardi un timbro di inchiostro sostituirà il sigillo metallico, ma questo continuerà ad essere utilizzato per i documenti di maggiore rilievo. Ogni Bolla è identificata dalle sue parole iniziali. Per esempio, San Giovanni Paolo II ha indetto il Grande Giubileo dell’Anno 2000 con la Bolla Incarnationis mysterium (“Il Mistero dell’Incarnazione”), mentre Papa Francesco ha indetto il Giubileo Straordinario della Misericordia (2015-2016) con la Bolla Misericordiae vultus (“Il volto della misericordia”). La Bolla di indizione del Giubileo, in cui si indicano le date dell’inizio e del termine dell’Anno Santo, viene emanata di solito l’anno precedente, in coincidenza con la Solennità dell’Ascensione. Per il Giubileo del 2025, il Santo Padre, Papa Francesco, ha letto la bolla Spes non confundit, durante la cerimonia di consegna nell’atrio della Basilica di San Pietro in Vaticano, il 9 maggio 2024.
L’indulgenza, dono senza prezzo della misericordia divina, è uno dei “segni” peculiari degli Anni giubilari. Lunedì 13 maggio la Penitenzieria Apostolica ha reso note le Norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo 2025. Questa, scrivono citando quanto affermato da Papa Francesco nella Bolla d’Indizione del Giubileo, Spes non confundit, è «una grazia giubilare» che «permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio». Anche in occasione del prossimo Giubileo, per volontà del Santo Padre, la Penitenzieria «intende spronare gli animi dei fedeli a desiderare e alimentare il pio desiderio di ottenere l’indulgenza» e per questo ha stabilito alcune prescrizioni e linee guida per i pellegrini.
Il testo è consultabile e scaricabile a questo link su : www.vatican.va
La Porta Santa di San Pietro
viene aperta dal Papa solo in occasione del Giubileo. Di solito è la prima Porta ad essere aperta e il gesto identifica l’inizio dell’Anno Santo. La prima notizia di questo rito per la Basilica di San Pietro riporta al 1500, ad opera di Papa Alessandro VI. Attualmente, il muro che sigilla la Porta viene smantellato nei giorni precedenti alla sua apertura. Durante questo momento viene estratta dal muro una cassetta che è rimasta murata dentro dall’ultimo Anno Santo. In essa si trova la chiave che permette di aprire la Porta, e il Papa ne spinge i battenti in modo simbolico. Anche per motivi di sicurezza, è stato invece abbandonato l’uso del martello con il quale durante il rito si colpiva il diaframma di mattoni che la chiudeva. Da quel momento la Porta rimane aperta tutto l’Anno per il passaggio dei pellegrini. Con questo gesto, non solo chi arriva a Roma vive in senso pieno l’indulgenza legata all’Anno Santo, ma il passaggio sta anche a significare che il proprio cammino di conversione è arrivato all’incontro con Cristo, la “Porta” che ci unisce al Padre. La Porta sempre aperta per chi si converte. Nel 1949 fu indetto un concorso per la realizzazione della Porta per il Giubileo che si sarebbe tenuto l’anno successivo. Questo concorso fu vinto dallo scultore Vico Consorti, che realizzò l’opera in 11 mesi, in tempo per farla inaugurare alla vigilia di Natale del 1949.durante il Giubileo 2025, le Porte Sante non si apriranno solo a Roma. vengono aperte le Porte delle quattro basiliche papali di Roma: San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Ma ci sono altre Porte Sante che verranno aperte durante il Giubileo 2025.
L’indulgenza plenaria nel Giubileo 2025.
Potranno ricevere l’indulgenza i fedeli “veramente pentiti”, “mossi da spirito di carità”, “che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”. L’indulgenza potrà essere applicata “in forma di suffragio alle anime del Purgatorio”. I fedeli potranno ottenere l’indulgenza intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, verso almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche, e prendendo parte a un momento di preghiera, celebrazione o riconciliazione. Poi, ancora, “visitando devotamente qualsiasi luogo giubilare” e vivendo l’adorazione eucaristica, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di fede e Invocazioni a Maria. In caso di gravi impedimenti, i fedeli “veramente pentiti che non potranno partecipare alle celebrazioni, ai pellegrinaggi o alle visite”, potranno conseguire l’indulgenza giubilare alle stesse condizioni se “reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita”. Altre modalità sono le “opere di misericordia e di penitenza, con le quali si testimonia la conversione intrapresa” e la visita “ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili… ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro”. L’indulgenza potrà essere ottenuta anche “astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali ma anche virtuali) e da consumi superflui, nonché devolvendo una proporzionata somma di denaro ai poveri, o sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita”.