Subito cercammo di partire
Pubblicato giorno 29 gennaio 2022 - Don Valeriano
Il vescovo Michele ci ha inviato una lettera … “Subito cercammo di partire”…. E una lettera è difficile riassumerla, gli spunti che offro sono per stimolarvi a leggerla forse anche insieme anche nei vari gruppi parrocchiali. Partendo dalla sua esperienza di immobilità di alcuni mesi costretto a letto e poi da una lunga, faticosa e paziente riabilitazione prende spunto per donarci alcuni suggerimenti per “ camminare” come chiesa nel tempo del sinodo: “per una chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Innanzitutto l’ascolto della parola di Dio e degli altri ( senza escludere nessuno) servono disponibilità, capacità di ascolto e dialogo, impegno, costanza, fantasia, generosità. “La scelta di stili di vita più evangelici ci chiede la conversione nel nostro rapporto con i più poveri e i più fragili e con l’ambiente circostante e di assumere la responsabilità che abbiamo nei confronti delle giovani generazioni, a partire dal nostro modo di vivere e di comunicarci”. Se vogliamo” metterci in cammino” lo possiamo fare solo insieme perché siamo chiesa insieme, e non potremo mai esserlo da soli, isolati dagli altri … “Continuiamo a far sentire a chi non c’è che la sua presenza è importante e che non ci lascia indifferenti il vuoto lasciato. Viviamo poi le celebrazioni come un vero incontro, momento bello e rigenerante della comunità, da cui possa scaturire “vita eucaristica” nelle nostre case, sui luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle carceri, nella scuole, nei luoghi di solitudine come in quelli della cultura e dell’incontro”. Sì, aggiunge il Vescovo ci sono difficoltà, c’è la pandemia ma non si deve perdere la fiducia e la capacità del dono. Le comunità aiutino tutti a far diventare una quotidiana abitudine l’agire secondo Gesù Cristo.
“ Se pensiamo che il vangelo di Cristo sia una parola buona e vera per il nostro tempo, che il Signore è davvero vivo tra noi e si prende cura di noi, allora possiamo “ rimetterci in cammino”, continuando a insistere, perseveranti, con costanti esercizi quotidiani di ascolto, di dialogo, di perdono e di aiuto reciproco. Dobbiamo esercitarci, perché non basta volersi bene una volta ogni tanto, essere solidali una volta ogni tanto, essere a servizio una volta ogni tanto: semplicemente non ci trasforma, non ci cambia, non ci converte davvero. Non ci renderà mai felici. Dobbiamo arrivare a fare passi lunghi, distesi, armonici: dobbiamo rivestirci del Signore Gesù Cristo.
“Le comunità continuino a sviluppare uno stile autentico e profondo di ascolto”…
“Ascoltandoci tra noi ascolteremo lo Spirito che ci parla, accogliendo le esperienze di ciascuno svilupperemo le capacità di lasciarci trasformare lungo il cammino”..-
“L’ascolto operoso porterà a scelte condivise: insieme si cammina meglio”…
“Se siamo corpo di Cristo le nostre azioni, le nostre scelte, i nostri desideri stessi non sono frutto solamente del nostro mondo individuale, ma vengono da quella linfa di amore che circola nelle nostre esistenze, che ci forma, ci chiama, ci costruisce davvero popolo in cammino”… “Syn. Odéuein, il “ con- camminare”…
Don Valeriano