Commenti al Vangelo
Commento ai Vangeli del mese
1 novembre TUTTI I SANTI, solennità, Mt 5,1-12
Siamo abituati a vedere e considerare i santi come personaggi da mettere su un piedistallo o sull’altare perchè sono “quelli bravi”!
Gesù, invece, ci dice che ognuno di noi può essere santo (cioè eternamente felice) a condizione che sappiamo fidarci di Lui incondizionatamente e viviamo la grande legge dell’amore. Allora la nostra luce (che è riflesso della Luce di Dio) sarà per tutto il mondo.
2 novembre COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
Oggi è previsto un ascolto abbondante della Parola di Dio…Però tutte le letture proposte ci dicono che la fiducia in Dio e consegnargli senza condizioni la nostra vita è quel “qualcosa” che ci garantisce di andare al di la dell’esperienza umana che prevede anche la morte per essere sempre e incondizionatamente con e per Dio.
5 novembre 31° del TEMPO ORDINARIO Mt 23,1-12
Non possiamo non rimanere sconcertati dal linguaggio duro impiegato da Gesù perchè vede che non c’è corrispondenza tra quanto gli scribi e i farisei dicono e quello che fanno. Gesù ci dice che Dio è l’unico Padre e Gesù l’unico Maestro, ci ricorda che la vita di ogni credente dev’essere in consonanza con quanto di dice….eliminando incoerenza, esibizionismo e ogni forma di superiorità e di disuguaglianza.
Non scompariranno mai i farisei ma ci saranno sempre anche donne e uomini capaci di donare la propria vita per gli altri come S.Paolo.
9 novembre DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE Gv 2,13-22
Ricordare la Dedicazione (cioè la consacrazione) della Basilica romana di San Giovanni in Laterano significa ricordare che la Chiesa è Una, riunita intorno al successore dell’apostolo Pietro; una Chiesa (cioè una comunità di persone che credono) che vive, prega e testimonia ciò che a sua volta ha ricevuto, cioè l’amore del Signore!
1 2 novembre 32° del TEMPO ORDINARIO Mt 25, 1-13
La parabola delle vergini sagge e stolte ci ricorda che difficile non è credere ma perseverare nella fede. La vera sapienza è l’arte di orientare bene la propria vita e le 5
sagge, sono avvedute e di una praticità fattiva che le porterà a godere appieno le nozze.
E le 5 stolte non sono riuscite a dare la giusta importanza alle cose e non meritano ei entrare alla nozze. Le dieci vergini rappresentano il popolo di Dio,verrà accolto chi avrà fatto scelte evangeliche.
19 novembre 33° del TEMPO ORDINARIO Mt 25,14-30
La storia che racconta oggi Gesù ci interroga molto: da che parte sto? Sono come quei servi che impegnano i talenti o sono come quello che lo nasconde per paura? Sicuramente diciamo che siamo quelli che impegnano i talenti…chiediamo allo Spirito di farci sempre atttivi per vedere con i suoi occhi quello di cui il fratello ha bisogno.
26 novembre CRISTO RE DELL’UNIVERSO Mt 25,31-46
Questa ultima domenica dell’anno liturgico è consacrata alla regalità e allo splendore di Gesù Cristo: Lui è il re e il Signore della storia che governa i secoli dei secoli…. è un re che giudica i suoi sudditi sull’amore che hanno gli uni verso gli altri. E’ un Re che dall’alto della croce si
01, 26* del TEMPO ORDINARIO (Mt 21,28-32)
Gesù, oggi, tocca un nostro modo di pensare e vederci che è molto radicato: quello di crederci più giusti (in nome do cosa poi?) invece degli altri che -magari- consideriamo quasi feccia dell’umanità (magari senza dirlo apertamente, ma dicendolo dietro le spalle). Gesù ci dice a chiare lettere che è il cuore a rivelare la verità dell’intenzione e non le parole! Il paradosso dei peccatori e prostitute che passano avanti nel regno di Dio ci indica ancora che il Signore “non sono venuto a salvare i giusti ma i peccatori”. Solo riconoscendoci bisognosi della sua Misericordia gusteremo l’Amore di Dio per ciascuno di noi.
08, 27* del TEMPO ORDINARIO (Mt 21,33-43)
Lungi dall’essere una parabola ‘tranquilla’, Gesù si scaglia contro i sacerdoti e gli anziani del popolo per ricordare a loro (e a noi oggi) che quanto lasciamo per incuria o poco interesse e perchè, magari, ci scomoda è la pietra più importante dell’intera costruzione.
Oggi guardiamo a Lui, Gesù il Cristo, che è la vera pietra d’angolo della nostra vita.
1 5, 28* del TEMPO ORDINARIO (Mt 22,1-14)
Gesù ci consegna questa immagine del regno dei cieli. Una festa di nozze che un re ha voluto per suo figlio. É interessante notare che nonostante sia un contesto di nozze gli sposi non vengono mai citati. I primi ad essere invitati si autoescludono con delle motivazioni che sono più scuse che altro. Quando, però, il re chiede spiegazioni a chi non ha l’abito nuziale riceve solo un silenzio quasi assordante che fa scoprire le reali intenzioni dell’uomo.
Il Signore ci vuole tutti con l’abito nuziale che possiamo avere -senza spendere alcunché usufruendo con umiltà dei mezzi che la Chiesa stessa ci dà, per esempio la confessione….
22, 29* del TEMPO ORDINARIO (Mt 22,15-21)
Verrebbe la domandarsi: “Ma a Dio non appartiene tutto? Perché Gesù mi dice di dare a Cesare quello che è di Cesare?”.
Gesù non cade nel tranello che gli tendono e ci ricorda che è all’uopo essere anche buoni cittadini della società civile e che questo è già testimonianza…
È quanto ci ricorda la Giornata Mondiale Missionaria che celebriamo oggi!
2 9, 30* del TEMPO ORDINARIO (Mt 22,34-40)
Gesù oggi va al cuore della questione e ci chiama a seguirlo: dice che l’amore per Dio non è qualcosa di sentimentalismo ma è un Amore concreto, fatto con la carne e il sangue. Si ama nella concretezza di ogni giorno, nella fedeltà ai propri impegni…
Interessante notare che l’evangelista usa, per parlare dell’Amore, il termine
Mt 16,21-27
Pietro vede (e vive) la sua posizione rovesciata: Gesù gli aveva detto che era beato, che gli dava le chiavi…oggi le parole del Maestro suonano davvero stonate . Ma cosa vuole dire veramente Gesù? Vuole dire, a Pietro 2000 anni fa e a noi adesso, di stare al nostro posto che è dietro di Lui. E’ Lui che traccia la strada! Che praticamente mai possiamo immaginare, né volere perché è la strada che Lui ha scelto è la strada del dono completo di se stesso per essere interamente Amore
Mt 18,15-20
E’ consolante sapere che Gesù, cioè Dio, non ci lascia mai soli. Però il nostro rapporto con Dio, Gesù ce lo dice chiaramente, si realizza quando io accetto di mettermi in relazione con l’altra persona che, magari, mi sta antipatica o non riesco a sopportare. Allora realizzeremo fin da quaggiù un “pezzettino” di paradiso, di quella realtà in cui non solo Dio è al centro ma dove anche l’uomo riveste la sua reale vocazione.
Gv 3,13-17
La Croce è uno strumento di morte! Per noi cristiani però vediamo in questo strumento di morte la sorgente della vita nuova e il segno dell’amore senza fine. Gesù ha voluto ‘inaugurare’ nel sangue versato su questo terribile strumento il nuovo regno dell’Amore per tutti i fratelli.
Mt 18,21-35
Il rimprovero del padrone oggi brucia: «Non dovevi fare come ho fatto io con te?». Qui si tratta di mettere sotto la luce il nostro rapporto con Dio. Siamo consapevoli che a noi è perdonato tutto e che quanto riceviamo da Dio, è da riversare sui fratelli? Forse il modo di agire di Dio non rispetta le regole del mercato ma libera il cuore di ogni persona (quindi anche il mio) rendendolo capace di amare sempre.
Mt 20,1-16a L a celebre parabola di oggi ci interroga profondamente e ribalta il nostro modo di rapportarci con Dio. Certo non è facile accettare che (per restare nella parabola) chi lavora solo 1 ora riceva la stessa paga di chi ha faticato nella vigna tutto il giorno… Però se consideriamo non tanto il fatto di andare a lavorare ma di essere mandati a fare la Sua volontà, cambia completamente la realtà che stiamo compiendo. Padre fa’ che non ci stanchiamo mai di compiere la tua volontà che è sempre Amore per tutti.
Breve commento ai Vangeli festivi del mese (agosto)
06, 18 del T.O., TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE, Mt 17,1-9
Oggi si interrompe il cammino “ordinario” delle domeniche e siamo invitati a contemplare Gesù che si trasfigura sul monte Tabor.
Interessante notare tutte le pennellate che l”evangelista scrive su questo fatto: Gesù porta 3 apostoli in cima ad un monte, Gesù trasfigurato parla con Mose ed Elia, Pietro che parla in preda all’emozione…
Anche noi possiamo contemplare la Gloria del Signore trascorrendo del tempo con lui, leggendo la Sua Parola, visitandolo nella Santa Eucaristia…
Chiediamogli di “saper perdere tempo” con Lui….
13, 19 DEL TEMPO ORDINARIO, Mt 14,22-33
Siamo davanti ad una rivelazione che Gesù fa di se stesso, non tanto a parole ma con i fatti. Gesù, oltre ad essere il Signore anche della natura, ci dice che lui è venuto per riordinare e dare la giusta visuale delle cose che devono comunque essere al servizio nostro, dell’uomo.
Pietro vuole seguire Gesù, ma dubita e si lascia prendere dalla paura; non riconosce che è proprio Gesù il fuoco e lo snodo di tutto. Chiediamogli di essere liberati dalle catene della nostra umanità che ci obbligano a guardare basso e ci impediscono di alzare la nostro testa come ci chiede il Signore.
15, ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO: vigilia Lc 11,27-28, giorno Lc 1,36-56
Maria, conclusa la sua vita terrena, è portata in Paradiso in anima e corpo! Il Signore, che confonde i superbi e innalza gli umili, ha guardato all’umiltà della sua serva e l’ha esaltata al di sopra di ogni angelo e potenza celeste.
Per noi significa che, imitando Maria, restare sempre in ascolto della Parola e meditandola sempre nel cuore -come Maria- possiamo raggiungere le vette della santità. Maria ha aperto la strada e ci mostra come fare; a noi il compito di imitarla…
2 0, 20 DEL TEMPO ORDINARIO, Mt 15,21-28
Il fatto che ci è raccontato oggi interroga molto. Siamo disposti ad accogliere chi viene ‘da fuori’ e non fa parte del nostro appannaggio?
Gesù oggi ci insegna che non è l’appartenenza a questo o a quel gruppo che ci salva ma la fede in Lui e nella sua Parola. Non dobbiamo dimenticare che Gesù è comunque più grande dei nostri schemi e sa aprire strade nel deserto…
27, 21 DEL TEMPO ORDINARIO, Mt 16,13-20
Sembra che questa pericope evangelica non sia per noi perché si parla di Pietro e le promesse che Gesù gli fa.
A ben guardare, però, vediamo come Gesù ascrive al primato di Pietro il servizio: cioè Pietro è chiamato a servire e ad essere il servo dei servi.
Solo così egli assurgerà al ruolo (che hanno i suoi successori) di guida dell’intera Chiesa di Cristo.
Breve commento ai Vangeli festivi del mese (luglio)
0 2, 13 DEL TEMPO ORDINARIO, Mt 10,37-42
Gesù taglia sentenza oggi! Non ci chiede di non amare il padre e la madre, il figlio o la figlia. Ci chiede, anzi, di mettere Lui -e la sua parola- al primo posto nella nostra vita. Che, seguendo Lui, non potrà che essere improntata sull’Amore.
Ma l’Amore che spinge ad uscire da se stessi e dalla nostra -povera ed egoista- umanità.
Questo discorso di Gesù si pone alla fine del grande discorso missionario: impariamo a vivere secondo il Suo Cuore per essere davvero novità per il mondo.
0 9, 14 DEL TEMPO ORDINARIO, Mt 11,25-30
Oggi Gesù è fotografato in un atteggiamento di esultanza: prima gioisce per le meraviglie che il Padre compie; poi ci da la ricetta per essere come Lui.
Possiamo scorgere la novità di Gesù la cui logica rovescia la nostra. Il mondo ci dice di prevalere sugli altri e di schiacciarli con noi stessi: Gesù ci dice che per essere realmente felici dobbiamo non solo guardare a Lui ma entrare in intimità con Lui.
“Venite a me, voi tutti”: è un invito che ha infuocato molte persone che hanno cambiato la storia. Se Gesù è l’unico e l’esclusivo per noi saremo capaci “di spostare le montagne”…
16, 15 DEL TEMPO ORDINARIO, Mt 13,1-23
Gesù stesso oggi da le coordinate per comprendere le similitudini che egli porta.
Gesù ci chiede di essere l’esclusivo e l’unico nella nostra vita: l’unico e l’esclusivo in grado di far germogliare il campo seminato. La Parola dev’essere ascoltata, accolta, meditata e vissuta perchè se non trova realizzazione sarebbe come una statua senza gambe; non starebbe in piedi.
I nvece la Parola ascoltata, accolta, meditata e vissuta costringe ad uscire da se stessi “per andare nelle strade del mondo”.
23, 16 DEL TEMPO ORDINARIO, Mt 13,24-43
E’ famosissima la parabola che usa oggi Gesù. Destabilizza, però, il mettere a fuoco che anche ciascuno di noi ha un comportamento di “zizzania” quando si girano le spalle al Signore e si agisce e vive come se Lui fosse solo uno tra tanti. La fine è chiara e Gesù non usa mezzi termini: a noi spetta di fare la scelta di lasciarci smuovere da nostro perbenismo e quietismo ed andare là dove lo Spirito ci vuole per annunciare a tutti la consolante novità di Gesù con i mezzi che abbiamo: la parola, le opere, il silenzio…
30, 17 DEL TEMPO ORDINARIO, Mt 13,44-52
Gesù ci dice delle similitudini per farci capire cos’è il Regno dei Cieli: le due storielle di oggi ci dicono che il Regno è la realtà non solo più importante della nostra vita, ma anche quel “qualcosa” che ci prende nell’intimo, coinvolge tutti noi stessi.
Giugno 2023
04, SANTISSIMA TRINITÀ, domenica, solennità (Gv 3,16-18)
Non si può spiegare la festa di oggi perchè la Santissima Trinità, oltre ad essere il mistero fondamentale della nostra fede, resta qualcosa che umanamente non si può dire. Non ci resta che contemplare e vivere in questo mistero di amore: non ci resta che capire che il Padre, per il suo immenso amore, ha mandato il suo Figlio a ri-comprarci e a dirci che è l’Amore il motore della storia. Aderiamo, anzi tuffiamoci dentro a questo oceano di Amore…
11, CORPO E SANGUE DI GESÙ, domenica, solennità (Gv 6,51-58)
Dopo la contemplazione di come Dio è, oggi ci viene donato di contemplare come Dio ha voluto restare con noi. Gesù, il Figlio unigenito del Padre, ci dona il suo Corpo, sotto forma di pane, da mangiare e il suo Sangue, sotto forma di vino, da bere. C’è un aspetto che ci scombussola: ricevendo il Corpo e Sangue di Gesù, noi riceviamo la sua stessa vita e che non potrà essere come la sua. Una vita di obbedienza alla volontà di Dio Padre che ci spinge e “ci obbliga e costringe” ad amare tutti gli uomini e ciascuna persona…
16, SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ, Venerdi, solennità (Mt 11,25-30)
Sembra che l’invito di Gesù sia un invito per il futuro, invece egli ci chiede di riconoscere in Lui la pienezza dell’Amore. Il suo Cuore (sappiamo che il cuore è il simbolo dell’amore) è squarciato perchè vuole accogliere tutti e in Lui troviamo il riposo e il ristoro di cui abbiamo bisogno per testimoniarlo nel mondo ad ogni uomo e donna, che sono principalmente le persone che ci vivono a fianco.
18, 11° DEL TEMPO ORDINARIO (Mt 9,36-10,8)
Riprendiamo, dopo l’interruzione quaresimale e pasquale, la lettura semicontinua del testo di Matteo che ci accompagnerà -nelle domeniche- fino alla fine dell’Anno Liturgico. Oggi leggiamo l’inizio del discorso missionario di Gesù e spicca il gruppo degli apostoli. Interessante vedere come Gesù non li chiama genericamente ma li chiama -e li manda- in maniera personale perchè Lui conosce ognuno personalmente. Accogliamo l’invito di Gesù ad andare….
2 4, NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA (Luca 1), sabato, solennità
È interessante il racconto che leggiamo nel capitolo 1 del Vangelo di Luca. Zaccaria non si fida fino in fondo di Dio e la sua lingua si scioglie solo quando si realizza la promessa.
Lasciamoci pervadere dalla novità (che è sempre per il nostro maggior bene) di Dio!
25, 12° DEL TEMPO ORDINARIO (Mt 10,26-33)
L’invito di Gesù è pressante: “Non abbiate paura”. Non avere paura di fidarci di Lui ci obbliga ad uscire dalla nostra -povera ed incredula- umanità per credere e operare ciò che Lui ci chiede. La fede in Gesù ci “obbliga” ad uscire dal nostro guscio per andare là dove ci manda…
29, SANTI PIETRO E PAOLO, APOSTOLI
(vigilia: Gv 21,15-19 giorno: Mt 16,13-19), giovedi, solennità
Stupisce l’insistenza di Gesù a chiedere a Pietro se lo ama…stupisce anche la risposta che Pietro dà a Gesù alla sua domanda. Si resta, poi, allibiti sapendo che Paolo perseguitava la Chiesa e i discepoli di Gesù. Ma entrambi hanno avuto il coraggio di fidarsi di Gesù completamente e Lui ha saputo andare al di là della loro povera umanità e fare di loro le colonne su cui poggia la Chiesa. La chiave di volta è la fede incondizionata in Gesù, e anche a ciascuno di noi è richiesto di fidarci di Lui contro tutti e contro tutto per fare le grandi opere di Dio.
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0 7, 5 DI PASQUA (Gv 14,1-12)
Ci sono almeno due autodefinizioni di Gesù che oggi spiazzano: egli è LA Via, LA Verità e LA Vita. La seconda è che egli è l’unica strada per il Padre. Lui e nessun’altro. Quindi Lui si definisce come unico mediatore tra Dio e l’uomo, ma ancor di più egli è l’unico per vivere come Dio vuole, egli è l’unico in grado di andare al di là della nostra povera (e peccatrice) umanità. Oggi siamo chiamati a puntare tutta la nostra vita su Gesù, il Cristo, il Crocifisso Risorto, per andare al di là della nostra umanità e portarla ad altezze vertiginose.
14, 6 DI PASQUA (Gv 14,15-21)
Questa domenica è anche conosciuta come Domenica dell’Amore perche Gesù ci dice come amare, come amare per incontrare lui e il Padre. L’evangelista, nel testo originale, usa un verbo (greco, che è la lingua in cui è stato scritto il vangelo) strano e che è usato pochissimo in tutta la letteratura greca (nel Vecchio Testamento non è mai usato). Il verbo è (agapao) sta a significare l’amore che lega tra loro le persone, un amore che fa uscire da se e proietta nell’avvenire.
2 1, 7 di Pasqua, ASCENSIONE DEL SIGNORE (Mt 28,16-20)
In questa solennità ogni anno, leggiamo il racconto di uno dei sinottici che ci dice cosa è avvenuto a Gerusalemme quel giorno. Come le scorse domeniche però racchiude una sorta di autodefinizione di Gesù. Egli è il depositario della potenza di Dio e attraverso la Croce rende l’Amore legge dell’universo. Comanda di battezzare: noi, distratti, non capiamo bene cosa vuole dire. Perche battezzare significa immergere e noi siamo mandati ad immergere tutto il mondo nell’Amore di Gesù.
28, PENTECOSTE (vigilia Gv 7,37-38; giorno Gv 20,19-23)
Oggi si compiono tutte le promesse e non solo è donato lo Spirito Santo (cioè Dio stesso) ma nasce anche la Chiesa cioè la comunità delle persone che credono che Gesù è risorto dai morti. Per Giovanni il dono dello Spirito è il dono che fa Gesù Risorto ai suoi discepoli (il Vangelo infatti è una parte del brano letto nella II domenica di Pasqua) il giorno della Resurrezione dai morti. La Resurrezione di Gesù vivifica
Commento ai Vangeli del mese Aprile
02, DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE (Mt 26,14-27,66)
Quanto vissuto e ascoltato nelle ultime 3 domeniche oggi si realizza: Gesù si era rivelato alla donna samaritana, al cieco nato e a Marta, la sorella di Lazzaro, “Cristo” e oggi lo contempliamo come noi lo accogliamo e l’onore che gli rendiamo: quello di un malfattore da attaccare ad una croce. Gli spunti sarebbero numerosi…qui ci basti sottolineare che la vera gloria di Gesù, che anche oggi ci insegna, è la Croce….
09, DOMENICA DI PASQUA «NELLA RESURREZIONE DEL SIGNORE» (Gv 20,1-9)
Oggi il grido che sconvolge il cielo, la terra e l’intero universo risuona martellante: Gesù, il crocifisso, il morto, il sepolto, è vivo. Gesù non è nel sepolcro e gli apostoli che corrono devono avere visto qualcosa di eccezionale. Vedono e credono! Il Signore Risorto dia anche a ciascuno di noi questa grazia di vedere e credere.
10, LUNEDI DI PASQUA (Mt 28,8-15)
Quello che fanno gli anziani è di nascondersi alla novità di Dio e non accettare il suo intervento nella nostra vita. Viene da obiettare (per restare nel brano odierno): “Se dormivate, come potete sapere che hanno rubato il corpo di Gesù?”. Ora Cristo è risorto, ne siamo certi. Tu Re glorioso abbi pietà di noi.
16, 2° DOMENICA DI PASQUA (Gv 20,19-31)
Oggi la carne al fuoco è davvero tanta! Prendiamo, però, l’icona di Tommaso che, troppo spesso, è visto negativamente come colui che non crede. E’ vero che non crede ma è altrettanto vero che si lascia pervadere e cambiare dalla novità di Dio è il primo degli apostoli a riconoscerlo Dio e Signore. Anche noi cerchiamo di passare dal nostro ragionare troppo umano per lasciarci cambiare dal Signore.
23, 3° DOMENICA DI PASQUA (Lc 24,13-35)
“Noi speravamo” la frase che si apre con queste due parole sembra voler tagliare la sentenza e chiudere definitivamente l’avventura Gesù! Però l’irruzione di Dio nella storia stupisce e ribalta tutto. Le donne, il sepolcro vuoto, le apparizioni…sono come cartelli indicatori che ci dicono che il Signore non ci lascia soli e che ha sempre la parola che va al di là.
30, 4° DOMENICA DI PASQUA (Gv 10,1-10)
Gesù ci dà almeno 2 definizioni di chi è Lui. Lui è il pastore-guardiano delle pecore, Lui è la porta del recinto delle pecore. Con queste due definizioni dovremmo stare tranquilli perché sappiamo che Gesù Risorto veglia su di noi e ci guida sui sentieri che possiamo percorrere.
È lui il Pastore, quello buono e bello, che ci guida ai verdi pascoli e all’acqua che disseta. Lasciamoci condurre e portare al pascolo scelto per noi sicuri che è il pascolo della Vita.
MARZO 2023
5 marzo, II di QUARESIMA (Mt 17,1-9)i l racconto della trasfigurazione di Gesù davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni ci rivela che il Messia è in mezzo a noi. Dio aveva cominciato l’alleanza con Abram (circa 2000 anni prima di Cristo) e gli aveva chiesto di fidarsi di Lui. In Gesù è tutto riassunto e portato a realizzazione.
“Questi è mio figlio prediletto. Ascoltatelo!”. Israele aveva ascoltato Mosè e i profeti, la voce di Dio giunge agli uomini attraverso Gesù.
1 2 marzo, III di QUARESIMA (Gv 4,5-42)
L’ episodio della Samaritana offre tanti spunti. Gesù intesse un discorso così ‘impegnativo’ con una persona che era giudicata da tutti poco di buono (una che va al pozzo verso mezzogiorno non è affatto una donna impegnata, per esempio, nelle faccende domestiche) e a lei si rivela come Cristo (cioè unto del Signore).
È anche interessante notare la fede dei Samaritani è ormai diventata una esperienza personale di Gesù.
1 9 marzo, IV di QUARESIMA (Gv 9,1-41)
Iniziamo già a vedere lo splendore della festa Pasquale a cui tendiamo facendo questo cammino quaresimale (questo il significato del paramento rosa oggi usato). Oggi vediamo Gesù che si definisce luce del mondo cioè colui che dalle tenebre e dall’ombra di morte ci conduce a luoghi pieni di luce e di vita. Anche oggi, come domenica scorsa e come avverrà domenica prossima, udiamo la domanda che viene rivolta anche noi personalmente: “Tu credi nel Figlio di Dio?”. Il Signore risorto ci dia l’umiltà e il coraggio di rispondere affermativamente a questa domanda.
20 marzo, Solennità di San Giuseppe (Mt 1,16.18-24)
D i Giuseppe i Vangeli non riportano neanche una parola ma solo il suo modo di agire che è celere e quasi istantaneo. Da lui possiamo imparare la docilità al disegno del Padre sulla nostra vita e la prontezza nell’obbedire alla sua voce.
25 marzo, Solennità dell’Annunciazione del Signore (Lc 1,26-38)
I titoli che l’angelo Gabriele dice a Maria su colui che sta per incarnarsi nel suo grembo sono un compendio della storia della salvezza d’Israele che viene proiettata a tutto il mondo. Colui che nascerà sarà si il santo ma non come si credeva; il bambino che nascerà rovescerà il nostro modo di pensare e ragionare ed inaugurerà la nuova epoca, l’epoca di Dio.
26 marzo, V di QUARESIMA (Gv 11,1-45)
Oggi Gesù ci dà la terza (e la definitiva) definizione di chi è lui. Lui è la Resurrezione e la Vita: Resurrezione perché fa morire l’uomo vecchio che siamo noi, con tutti i suoi difetti e le sue chiusure; Vita perché Lui ci
consegna la vita nuova, una Vita priva di peccato e proiettata al Bene. Se sapremo lasciarci toccare e trasformare da Gesù godremo di questa vita. La modalità è semplice: come Maria, ci mettiamo ai suoi piedi e, con cuore umile ed attento, ascoltiamo la sua Parola…
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COMMENTO AI VANGELI – FEBBRAIO 2023
5/2, 5 del TEMPO ORDINARIO (Mt 5,13-16)
La prima lettura di oggi ci dà la chiave per sapere cosa vuol dire essere sale della terra e luce del mondo: cambiare completamente il nostro atteggiamento chiuso (ed egoista) con un atteggiamento di accoglienza e gioia nei confronti dell’atro, di tutti gli altri. Non solo i parenti o chi ci ama a sua volta ma tutte le persone sono, nella mente di Dio, da accogliere ed amare come noi stessi…
1 2/2, 6 del TEMPO ORDINARIO (Mt 5,17-37)
Entriamo oggi nel cuore di questo primo grande discorso di Gesù, che potremmo definire programmatico: Lui non vuole soppiantare o sostituire la Legge, che già c’era, ma dare nuovo impulso, una lettura nuova delle prescrizioni in essa contenute. Non solo un’osservanza sterile della Legge; Gesù vuole dirci che l’osservanza della legge ci è di aiuto per vivere da veri Figli di Dio, che è Padre…
19/2, 7 del TEMPO ORDINARIO (Mt 5,38-48)
D all’osservanza dei precetti e delle leggi, passiamo a quello che Gesù vuole comunicare non perchè non gli stiano a cuore gli argomenti di domenica scorsa, ma di certo la tematica di oggi va veramente al cuore dell’annuncio cristiano. Amare i nemici: sembra una parola perchè quanta fatica si fa…però è il distintivo del discepolo di Gesù: la misura dell’Amore è amare senza misura, per dirla a ‘mo di slogan!
2 2/2 MERCOLEDI DELLE CENERI (Mt 6,1-6.16-18)
Iniziamo oggi il percorso che ci condurrà alla contemplazione di Gesù Crocifisso, Morto e Risorto. Ma non è una giornata di tristezza o lutto; al contrario, la Quaresima ci fa vedere come realmente siamo e, partendo da questo, dove ci vuole il Signore, a quali altezze ci chiama. Se sapremo dare il giusto peso alle cose.
Il brano di oggi ci dà le coordinate: elemosina, preghiera e digiuno sono le 3 azioni che ci permettono di uscire da noi stessi ed aprirci alla novità di Dio.
2 6/2, 1 DI QUARESIMA (Mt 4,1-11)
Il racconto odierno è famosissimo: c’è da considerare quali tentazioni il diavolo (deriva da dià ballo cioè colui che divide) fa a Gesù. La fame, la sete di potere ed essere al posto di Dio sono le 3 tentazioni che a ben guardare trapuntano anche la nostra vita. E Gesù ci dà ‘la dritta’ per vincere queste tentazioni: combattiamo si, ma con la Parola di Dio; sicuri che con essa vinceremo ogni nemico e ogni attacco egoistico.
COMMENTO AI VANGELI FESTIVI MESE DI GENNAIO
1, MARIA MADRE DI DIO (Luca 2,16-21)
Il brano evangelico di oggi è stato letto anche il giorno di Natale (Messa dell’aurora). Oggi mettiamo sotto la lente di ingrandimento l’atteggiamento di Maria (custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore). Lei ci mostra e insegna quale deve essere l’atteggiamento del discepolo di Gesù: uno che custodisce le cose meditandole nel suo cuore alla luce del Vangelo. Se sapremo fare come lei, questo nuovo anno, che oggi si apre, sarà un anno carico di novità.
06, EPIFANIA DEL SIGNORE (Matteo 2,1-12)
Il celebre racconto dei Magi pone, però, alla nostra attenzione una situazione che spesso avvertiamo come ingombrante nella nostra vita. I Magi hanno accettato la sfida e si sono messi in viaggio: io sono disposto a lasciare “quanto è mio” e partire per dove vuole condurmi Dio? I Magi si stupiscono davanti al Bimbo e gli offrono i doni: io sono disposto a lasciarmi stupire davanti alla novità di Dio, e ad offrirgli la mia vita nella condizione che ho scelto? Sono solo due interrogativi che nascono. Guardando questo Bimbo, che oggi chiamiamo Re e Dio, lasciamoci toccare e cambiare.
08, BATTESIMO DEL SIGNORE (Matteo 3,13-17)
Gesù è venuto per tutti! Questa verità ci è rivelata fin dall’inizio del suo ministero; Gesù per farsi battezzare da Giovanni (era un segno di penitenza il Battesimo di Giovanni) scende nel punto più basso della terra per recuperare tutte le persone e portarle con Lui.
15, II del TEMPO ORDINARIO (Giovanni 1,29-34)
Giovanni addita Gesù: è Lui l’Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo. Giovanni descrive che è proprio Gesù colui che toglie il peccato del mondo. Egli è colui che, disceso nel punto più basso della terra, ci darà una prospettiva nuova…egli è colui che ci ricomprerà (redentore significa proprio questo).
22, III del TEMPO ORDINARIO (Matteo 4,12-23)
Non c’è bisogno di saper cosa Gesù diceva, ci basta sapere che egli annuncia il Regno di Dio. E sappiamo anche che la sua parola è luce, come dice il profeta Isaia. Solo con la sua presenza Gesù annulla le tenebre e consegna a noi, come ad ogni uomo, il compito di additarlo come l’UNICO in grado di dissipare anche le tenebre più oscure.
29, IV del TEMPO ORDINARIO (Matteo 5,1-12a)
L’inizio del Discorso della montagna sposta la nostra attenzione sugli effetti che ha nella nostra vita l’annuncio della Parola di Dio.
A ben guardare le Beatitudini, che rovesciano in modo deciso il pensare ‘normale’ e corrente, inaugurano un nuovo stile di vita che ha riempito la vita di testimoni (per fare un nome, Francesco d’Assisi) e che può riempire veramente anche la nostra se ci lasciamo ‘pervadere’ dalla novità, dalla Bella e Buona notizia che è Gesù Cristo.
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04 dicembre II di AVVENTO
Colui che deve venire dopo Giovanni ci è presentato come un giustiziere, come una persona che “fa piazza pulita” da tutto ciò che è nocivo e disturba per instaurare -o meglio, imporre-il suo modo di pensare. Giovanni non si discosta da questa concezione messianica e ci indica il Giudice che verrà. Ma è poi vero che Colui che deve venire agirà con violenza e forza? O non sarà uno che crede talmente nell’uomo che è disposto a lasciare la sua divinità per andare incontro ad ogni creatura?
08 dicembre IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA
Maria è preservata immune dal peccato fin dal suo concepimento nel grembo di sua madre. Lei rovescia quanto descritto nella I lettura: lei ci assicura che fidandoci di Dio fino in fondo, si potranno fare cose grandissime. Lei ci prende per mano e ci invita a rovesciare il nostro pensiero, per conformalo al pensiero di Dio. Fidatevi di Dio!
11 dicembre III di AVVENTO
Gesù tesse l’elogio di Giovanni e lo definisce profeta. Nella lingua greca profeta (<*pro-femi) indica qualcuno che parla al posto di qualcun altro. Giovanni parla per Dio e ci richiama le cose che Dio stesso vuole da noi. Nessuno “ci uccide” se non ascoltiamo la voce profetica, solo avremmo perso un’occasione per andare dietro a Dio…
18 dicembre IV di AVVENTO
Questa domenica, in tutti gli anni, dedicata a raccontare quanto successo almeno 9/8 mesi prima della nascita di Gesù. Quest’anno siamo chiamati a mettere in evidenza la figura di Giuseppe, padre “putativo” di Gesù. Giuseppe, che non era anziano ma probabilmente coetaneo di Maria, si lascia invadere e trasformare dalla novità di Dio. E l’irruzione di Dio anche nella nostra vita porta uno sconvolgimento senza eguali ma insieme una pace del cuore che ci proietta al futuro.
25 dicembre NATALE DEL SIGNORE
Vigilia: la lettura del capitolo 1 di Matteo sembra che ci porta fuori da nostro orizzonte. Eppure Dio si fa carne, allora come oggi, nella realtà e nella concretezza della vita di ciascuno. Non pensiamo che Dio voglia le cose “perfette”, egli ci abbraccia e ci accoglie per quello che siamo.
Notte: la lettura dei primi versetti del capitolo 2 del vangelo di Luca ci raccontano cos’è accaduto quella notte. Ma c’è la parola “oggi” che “disturba” un po’. Gesù vuole nascere e farsi bambino anche oggi, nel 2022 quia casa mia, per smuoverci dal nostro tram-tram abituale, per farci vedere che la nostra
vita va al di là….
Aurora: il testo non lo dice ma probabilmente i pastori vanno di corsa a vedere quanto annunciato dalla visione. E si lasciano, loro che erano considerati gli ultimi della società, pervadere dalla novità di Dio.
Giorno: il Vangelo previsto per questa celebrazione potrebbe sembrare incomprensibile ma nel delineare il carattere di Dio ci da la vera misura dell’evento che oggi celebriamo.
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01, Tutti i Santi (Mt 5,1-12)
E’ strano, ma la Parola di oggi non ci dice come vivono i santi o chi sono. Ci dice piuttosto come ciascuno di noi può entrare a fare parte di questa “comunità”: fidarsi ciecamente di Dio e pensare secondo la SUA mentalità, che non è la mentalità nostra.
02, Commemorazione dei Fedeli Defunti (Gv 6,37-40; Mt 25,31-46; Mt 5,1-12)
Le letture delle Messe di oggi sono desunte dal Lezionario per i defunti e tutte ci dicono come ciascuno di noi è nelle mani di Dio come diadema. I nostri fratelli defunti sono coloro che hanno già “fatto il passaggio” e sono nella contemplazione beata ed eterna di Dio. Insomma dopo questa vita ci attende la vita in Dio se avremmo saputo dargli il primo posto durante il nostro pellegrinaggio quaggiù in terra.
0 6, 32° del Tempo Ordinario (Lc 20,27-38)
“…lo ha indicato anche Mosè…” questa frase rimanda alla verità che ancora facciamo fatica ad accettare: Gesù è risorto e risorgeremo anche noi. Il dono di Dio è di difficile comprensione però dà una spinta nuova, determinante, alla nostra esperienza di vita. Lasciamoci “prendere” dalla novità del Vangelo (buona notizia) e viviamo con questi sentimenti nuovi…
13, 33° del Tempo Ordinario (Lc 21,5-19)
I l brano che leggiamo oggi risente degli influssi apocalittici e probabilmente questi versetti non sono stati scritti dall’autore del Vangelo ma aggiunti in un secondo tempo. La frase finale del brano odierno ci aiuta a comprendere tutto ciò che viene prima: “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita” cioè dobbiamo essere fedeli ai nostri impegni di vita (sia lavorativi che sociali) perché è nella fedeltà al nostro impegno che Dio ci parla e fa grandi nella vita di ciascuno di noi.
2 0, 34° del Tempo Ordinario, Cristo Re dell’Universo (Lc 23,35-43)
E’ davvero un re strano quello contemplato oggi in croce e addirittura che arriva a promettere ad un ladro la felicità eterna. Ma la chiave di volta di tutto è riconoscersi bisognosi di tutto, solo così Gesù (anche dalla croce) potrà compiere grandi cose nella nostra vita.
27, 1° di Avvento (Mt 24,37-44)
Iniziamo oggi un nuovo anno liturgico e ci accompagnerà, nelle domeniche, l’evangelista Matteo. Oggi siamo invitati e vigilare e leggere bene i “segni dei tempi”: insomma siamo invitati a vivere con lo sguardo e il cuore rivolti alle cose che “non si vedono” ma che sono ben presenti nella nostra vita. Questo tempo di Avvento che inizia sia l’occasione per noi per distaccare il cuore dagli affari terreni (il cuore…cioè il nostro pensare…) per tenerlo rivolto al “cielo” (cioè alle “cose” di Dio).
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2/10, 27° del Tempo Ordinario (Lc 17,5-10)
Ascoltate oggi la voce del Signore.
Certo, il richiamo di oggi è molto duro e difficile; ci si aspetterebbe un Dio, il nostro, sempre buono e inclinato al bene. Non che non lo sia: ma ci aspetteremmo che Dio si dimenticasse delle divergenze e assumesse sempre il comportamento buonista con noi. Eppure non dobbiamo dimenticare la nostra incredulità di uomini!
Il Signore ci chiede di fidarci di lui contro tutti e contro tutto; allora saremo in grado di spostare le montagne.
9/10, 28°del Tempo Ordinario (Lc 17,11-19)
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Ci sono 2 ordini di guarigione operati da Gesù: la guarigione fisica, del corpo, che è la più immediata e la meno personale. Ce n’è una seconda, che riguarda chi sa andare al di là di ciò che riesce a vedere, ed è la guarigione del cuore, quella che ti fa ringraziare del dono, quella che in fondo scava il vero io (di tutti) e ne fa vedere la splendida bellezza. Gesù vuole guarire principalmente questa seconda parte perché è la nostra parte più autentica e la più bella e importante.
16/10, 29°del Tempo Ordinario (Lc 18,1-8)
Il mio aiuto viene dal Signore.
Oggi è Gesù stesso che ci da la chiave di lettura della storiella che racconta. Ma quello che lascia sbigottiti è l’ultima frase del brano evangelico odierno.
Gesù non si accontenta del “politicamente corretto” o di essere uno tra tanti. Lui è il Maestro che dono la vita. Lui è la ragione. Lui è la nostra totalità!
23/10, 30°del Tempo Ordinario (Lc 18,9-14)
Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Il brano che leggiamo oggi è stano: si direbbe “nulla di nuovo sotto il sole”. Quante volte noi ci sentiamo migliori di chi ci sta accanto o più “giusti” di chi sta davanti?
Gesù ci ricorda in modo pressante quale sia il giusto atteggiamento che, guarda caso, rende anche il cuore più leggero e semplice.
30/10, 31°del Tempo Ordinario (Lc 19,1-10)
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Il brano odierno da adito a molti spunti: preme, però, sottolineare il cambiamento di ‘marcia’ che avviene in Bartimeo all’incontro con Gesù.
L’evangelista però ci ricorda che questo cambiamento è possibile anche oggi e che può operare il cambiamento del cuore di ognuno di noi, qualora accettiamo Gesù qualche unico Maestro.
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4 Settembre, 23° del TEMPO ORDINARIO (Lc 14,25-33)
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Sembra che a Gesù piaccia portare esempi che sono al limite e possono essere (facilmente) fraintesi: Egli oggi ci dice di dimenticare anche i nostri affetti più cari per andare dietro a Lui e il linguaggio che usa significa non che dobbiamo fare una cesura nella nostra vita ma conservare i nostri affetti e i nostri “affari” ma alla luce buona di Lui. Dobbiamo vivere ed operare in modo che appaia che tutto dipende da Gesù e dal nostro rapporto con Lui.
11/9, 24° del TEMPO ORDINARIO (Lc 15,1-32)
Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Quante volte abbiamo ascoltato queste storie che Gesù racconta…su di loro sono stati scritti fiumi d’inchiostro! Proviamo a metterci gli abito del figlio maggiore; come suo fratello, anche egli si considera un servo del padrone (che è suo papà). Non vuole anche entrare alla festa per il ritorno del fratello. Conserva un atteggiamento di superiorità che nasconde oltre al risentimento per il padre, anche l’invidia per il fratello. Gesù non conclude la parabola, ma lascia il finale aperto perché noi, con le nostre scelte e il nostro comportamento, la concludiamo non tanto a parole ma con i fatti.
18/9, 25 del TEMPO ORDINARIO (Lc 16,1-13)
Benedetto il Signore che rialza il povero.
L’ultima frase del Vangelo odierno (che può anche essere non letta) dà il tono a tutto il brano odierno! Gesù ci chiede di scegliere tra Dio e la ricchezza e sembra che la risposta sia pacifica e sicura. Ma è poi così? Spesso quello che diciamo con la bocca non corrisponde a quello che facciamo con la nostre azioni. Ed è da questo atteggiamento che Gesù ci vuole mettere al riparo (è famoso l’assioma. Fate quel che dico e non quello che faccio). Gesù, cioè Dio, vuole avete il primato nella nostra vita; un primato non fatto di preghiere e novene (anche) ma soprattutto di vera attenzione a che ci sta di fianco.
25/9, 26 del TEMPO ORDINARIO (Lc 16,19-31)
Loda il Signore, anima mia.
Oggi siamo invitati a riflettere sulla vicenda del ricco epulone (come si definiva un tempo) e il povero Lazzaro. Sembra che la radice di tutti i mali sia la ricchezza che contraddistingue la vita e la condotta dell’uomo ricco- Il male contro cui Gesù si
scaglia è quello che ci rende ciechi e insensibili di fronte agli altri. Gesù insiste nel rapporto che dobbiamo intessere con gli altri: un rapporto fattivo costruito non solo sullo scambio di parole ma anche sull’aiuto reciproco che ci dobbiamo dare gli uni nei confronti degli altri….
Seguono commenti mesi precedenti
COMMENTO AI VANGELI mese di Agosto 2022
7/8: XIX Domenica del Tempo Ordinario (Lc 12,32-48)
Anche voi tenetevi pronti.
Gesù oggi fa un discorso che ha il sapore della raccomandazione….eppure lui lo fa a noi che siamo i ‘mandati’ ad annunziare la novità del regno. Siamo noi ad essere slegati dalle antiche tradizioni e siamo chiamati e mandati ad annunciare a tutti la novità del regno e ad aspettare il Padrone desti e pronti. Proviamo a traslare questo comandamento di Gesù: essere pronti per annunciare sempre -e con ogni mezzo- le meraviglie che Dio opera nella nostra vita. E annunciare non necessariamente richiede di parlare ma, per esempio, anche di vivere la quotidianità con spirito nuovo…
14/8: XX del Tempo Ordinario (Lc 12,49-57)
Non sono venuto a portare la pace sulla terra,
ma la divisione.
Oggi Gesù dice cose veramente pesanti: non è venuto a portare pace ma la divisione! La chiave di volta di tutto è stare o non stare con Gesù. Lui ci vuole scuotere dal nostro quietismo e dal nostro perbenismo perché vuole ‘darci una mossa’ e scegliere chi seguire. Se seguiremo lui magari non subito avremo pace e gioia ma possiamo essere sicuri che avremo la Gioia e la Pace vere per i secoli dei secoli.
15/8: Assunzione al cielo di Maria (Lc 1, 39-56)
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
Le feste di Maria hanno un denominatore comune: i brani che si leggono hanno sempre come riferimento la misericordia di Dio e la sua potenza. Però è una potenza strana: innalza gli umili, ricompensa gli affamati e rimanda a mani vuote i ricchi. Dio rovescia -ancora- il nostro modo di vedere le cose e la nostra scala di valori.
Maria è colei che più di ogni altra creatura ha saputo fidarsi di Dio: impariamo da lei e abbandoniamoci nel Cuore del Padre.
21/8: XXI del Tempo Ordinario (Lc 13, 22-30)
Verranno da oriente a occidente
e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Il rimprovero che Gesù mette in bocca al padrone brucia: “Operatore di iniquità…”. L’ultima frase del Vangelo odierno da il senso a tutto questo.
Cosa vuol dire essere gli ultimi? Vuol dire accettare di dare la propria vita a Cristo Signore; vuol dire avere l’atteggiamento da discepoli; vuol dire essere disposti a lasciare il posto agli altri.
28/8: XXII del Tempo Ordinario (Lc 14,1.7-14)
Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
Gesù sposta l’attenzione dal contraccambio che si può avere da dei pari nostri al merito che si acquista quando si fa gratuitamente qualcosa.
Il primato anche in questo racconto va a chi non può contraccambiare: e sembra che Gesù prediliga queste persone. Ma facendo un passo diverso possiamo capire come fare del bene (o semplicemente offrire una pietanza ad un povero) ci proietta fuori del nostro
COMMENTO AI VANGELI mese di Luglio 2022
3/7: XIV Domenica del Tempo Ordinario (Lc 10, 1-12. 17-20)
La vostra pace scenderà su di lui.
Gesù manda i 72 discepoli a proclamare che il Regno è vicino: e il Regno di Dio non è una realtà fisica (come può essere il Regno Unito o il Regno di Spagna) ma un modo di vivere nell’accettazione serena della nostra croce quotidiana e nella gioia pacifica della nostra vita concreta. Andare via significa che noi non accettiamo di stare con chi vuole distruggere rivoluzionando (secondo lui) questo ordine di cose.
A noi “il compito” e la responsabilità di vivere nell’ordine delle cose instaurato da
Gesù.
10/7: XV Domenica del Tempo Ordinario (Lc 10, 25-37)
Chi è il mio prossimo?
La storia, verosimile, che racconta Gesù si pone come seconda caratteristica per ereditare la vita eterna: per raggiungere questa dobbiamo amare Dio e amare il prossimo. Questa è la vera rivoluzione di Gesù: non solo amare Dio o amare il prossimo. Ma Gesù usa la congiunzione “e” per dirci che uno senza l’altro perde completamente di senso. Amare Dio e il prossimo: ecco la sfida di noi cristiani!
17/7: XVI Domenica del Tempo Ordinario (Lc 10, 38-42)
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
Non vi è dicotomia tra Marta e Maria…Gesù non dice che i servizi di Marta sono inutili! “Solo” ci dà il giusto metro per misurare le vicende che ci accadono: di certo è molto importante (fondamentale) stare ai suoi piedi e ascoltare la Sua Parola, però è altrettanto giusto darsi da fare perché ogni nostro ospite sia nella comodità. Si tratta “solo” di mettere in ordine le cose…
24/7: XVII Domenica del Tempo Ordinario (Lc 11, 1-13)
Chiedete e vi sarà dato.
La versione di Luca della preghiera di Gesù presenta alcune differenze rispetto a quella di Matteo (che abbiamo adottato come preghiera): manca di fatto tutta la parte dedicata al Padre, che però viene descritta nella seconda parte dal brano di oggi. E sembra che all’evangelista stia a cuore dimostrare che il dono per eccellenza non è il pane o similari ma lo Spirito Santo.
Quello di oggi è un ulteriore tassello importantissimo nel nostro cammino verso il Signore.
31/7: XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Lc 12,13-21)
Quello che hai preparato, di chi sarà?
I ragionamenti dell’uomo (costruire nuovi magazzini….migliorare la sua attività) sono legittimi! Gesù racconta questa parabola prendendo spunto dalla richiesta fattagli. Gesù non vuole demonizzare il lavoro o il godere il risultato delle proprie fatiche: solo ci esorta e ci sprona a mettere le cose nel giusto ordine: prima l’anima e quanto “appartiene” alla sfera spirituale e poi il “pratico”, come riflesso e “concretizzazione” di quello.
Domenica 5 Giugno, Pentecoste – Gv 14, 15-16.23b-26
Arriva a compimento il cammino della Pasqua, il vento dello Spirito Santo irrompe nei cuori e nelle vite dei discepoli. Oggi, come allora, irrompe nelle nostre vite la forza dello Spirito, ci ricorda che siamo fatti per uscire e non per rimanere chiusi nelle nostre finte certezze rassicuranti. Ci sollecita a metterci alla prova sulla capacità di essere uomini e donne innamorati della Chiesa. Nel giorno di Pentecoste dovremmo trovare il coraggio di fare un “tagliando” alla nostra capacità di raccontare la passione di Dio per le strade del mondo.
Domenica 12 Giugno, Santissima Trinità – Gv 16, 12-15
Gesù annuncia lo spirito di Verità. Egli guiderà, confuterò contro il mondo a favore di Gesù, dimostrando ai credenti che il mondo è nel peccato e in errore, e perciò in stato di condanna.
Come Gesù ha glorificato il Padre rivelando agli uomini il suo amore e la potenza salvifica, così lo Spirito Santo glorifica Gesù, rivelandolo agli uomini in relazione al futuro e al futuro ultimo.
Domenica 19 Giugno, Corpo e Sangue di Cristo – Luca 9, 11b-17
Con il suo gesto, Gesù vuole mettere alla prova la fede dei suoi, invitandoli ad un’azione paradossale, che però lascia già trasparire il suo progetto, nonostante i discepoli mostrino di non capire. Egli compie gesti ordinari, come la preghiera di lode prescritta per gli ebrei prima di ogni pasto, successivamente spezza il pane come fa il capofamiglia, dà la benedizione e invita gli apostoli a sfamare la folla.
Il pane sfama tutti ed avanza, ad indicare che il pane del Cielo non viene mai meno. L’abbondanza caratterizza il dono del corpo di Cristo, che aumenta e si moltiplica ogni volta che lo si spezza. Partecipare all’Eucarestia di Gesù significa entrare nella sua logica di gratuità e condivisione.
Venerdì 24 giugno, Sacratissimo Cuore Di Gesù – Luca 15,3-7
Quello di oggi è l’inizio del capitolo che riporta anche la parabola del padre misericordioso e ci dice la misura dell’Amore di Dio nei nostri confronti. Un amore che non conosce confini ed è disinteressato. E’ un amore nuovo che ci dice dove Dio ci porta. Davvero siamo amati senza misura!
Domenica 26 Giugno, XVIII del Tempo Ordinario – Luca 9, 51-62
Gesù è in cammino verso Gerusalemme. L’evangelista Luca dice che la decisione segnò il suo volto, nella ferma determinazione a compiere la sua missione fino al dono della vita.
Sulla strada vi sono tre incontri che fissano le regole per essere con Gesù: non essere uomini del nido e della tana, che si volgono indietro ad ogni nuova situazione; di abbandonare quel complesso di abitudini e tradizioni che danno sicurezza ed infine chiede di guardare avanti lasciando la nostalgia della propria storia.
I discepoli venivano chiamati anticamente “uomini della via, della strada”, non della dottrina, dell’istituzione o dell’organizzazione.
Mercoledì 29 Giugno, Santi Pietro E Paolo Apostoli – Matteo 16,13-19
La storia di Pietro e Paolo non potrebbe essere più diversa e più strana; un pescatore il primo, che pur amando Gesù è legato all’ “amore carnale” per cui si prende anche belle “lavate di testa” dal Maestro; un fariseo, il secondo, legato alla sua tradizione e cieco e sordo alla novità di Dio. Eppure, una volta conosciuto il vero amore e il Maestro sono partiti e non hanno avuto paura di dare la propria vita per il nome di Gesù Risorto.. Oggi il Signore ci chiama alla fedeltà incondizionata a Lui…
Commenti del mese precedente
1/5/2022, III di Pasqua
I l racconto dell’apparizione di Gesù dopo la sua risurrezione offre molte riflessioni; ogni scena di questo -lungo- racconto meriterebbe una riflessione. Zoomiamo sul dialogo che ha Gesù con Pietro. Oltre a stupirci che Gesù scelga di parlare con chi l’aveva rinnegato, per 3 volte, gli chiede “ mi ami più di costoro’” abbassando sempre di più il tiro per “adattarsi” a Pietro (prima gli chiede se lo ama, poi se gli vuole bene e poi se gli è amico) e mostrargli il suo Cuore pieno di amore per lui. Pietro si è lasciato toccare e cambiare da Gesù Risorto, noi sappiamo fare lo stesso?
8/5/2022, IV di Pasqua
L’ultima parte del capitolo 10 del vangelo di Giovanni che leggiamo oggi (3 versetti) contiene tutto il messaggio nuovo che Gesù vuole lasciarci: potremmo dire che questo brano è il compendio della nostra fede. Che non è qualcosa di astratto, ma è lo stare con Gesù Risorto, come stare in un gregge di pecore. L’ultima frase ci rivela chiaramente chi è Gesù e la relazione che ha con il Padre, relazione che vuole estendere a ciascuno di noi.
15/5/2022, V di Pasqua
Di quale amore parla Gesù? Se andiamo a vedere il testo originale ci accorgiamo che l’amore di cui parla è un amore nuovo (<agapao) l’amore che ingloba e supera il sentimento e l’atto concreto di amare. E’ l’amore che ha spinto Gesù a salire sulla croce e a donare la sua vita, per amore, per ciascuno di noi, quando proprio noi lo abbiamo abbandonato.
22/5/2022, VI di Pasqua
La frase che colpisce oggi è quel “vi lascio la pace, vi do la mia pace” cioè Gesù ci vuole togliere l’idea nostra – e il nostro modo di farla- di pace per darci (verrebbe da dire “inculcare”) la sua. E qual è la sua idea di vera pace? Il dono completo di sé per tutti e per l’umanità, come Lui si è donato.
29/5/2022, ASCENSIONE DEL SIGNORE
Colpisce che Gesù scelga di benedire i discepoli. E’ l’unica volta che lo fa in tutto il racconto di Luca (almeno in questa prima parte). Oggi nella prima lettura leggiamo i primi versetti del II libro dell’evangelista e nel Vangelo gli ultimi della prima opera di questo autore: potremmo dire che oggi leggiamo e facciamo memoria di un fatto che Gesù mette a cavallo cioè l’ultimo che ha fatto in terra e il primo che Gesù fa tramite la Chiesa….