L’ICONA CHE PASSERÀ NELLE NOSTRE PARROCCHIE

Pubblicato giorno 1 maggio 2022 - Fmiglie

Sabato 21 e Domenica 22 Maggio avremo nella nostra parrocchia l’icona di padre Marko Ivan Rupnik: “Questo mistero è grande”, dedicata all’amore coniugale.

 

Programma

 

Sabato 21, dopo l’arrivo in parrocchia l’icona è a disposizione per essere ospitata nelle nostre famiglie, per un breve momento e poi consegnata ad un’altra famiglia

Chi desiderasse riceverla nella propria famiglia contatti, entro Martedi, Anna 3383908593 o Francesca 3358238005

Domenica 22 ore 16.00 rosario per la famiglia in chiesa.

Domenica 22 ore 18.15 verrà portata camminando per le vie del paese e consegnata alla parrocchia di Moniego

Le iniziative sono aperte a tutti.

 

Spiegazione

 

Nell’Anno dedicato da Papa Francesco alla ripresa dei temi dell’Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia (2016) presentiamo brevemente l’ICONA ‘scritta’ nel 2021 da p. Marko Ivan Rupnik: gesuita, teologo, artista, per accompagnare l’Anno Famiglia Amoris Laetitia.

Coniugi Andrea Moro e Giuliana Di Chiara

Della raffigurazione di Rupnik, a uno SGUARDO GENERALE, colpisce subito il cromatismo:

un rosso intenso, il rosso dell’amore, ci raggiunge con forza ma anche tenerezza (è un rosso caldo, avvolgente) e sfuma gradatamente fino al giallo oro della luce e dell’eternità,

trasportandoci in qualche modo “oltre”.

Molte linee sono arcuate: è un’icona che abbraccia fino allo spettatore-fruitore dell’opera che si ponga dinanzi (è la quarta dimensione di alcune opere artistiche): quindi entriamo a far parte di ciò che è raffigurato e ne siamo coinvolti, non possiamo rimanerne solo osservatori esterni.

Compare qualche linea netta e incisiva: è la Croce che sbuca sullo sfondo La luce è diffusa ma promana con maggiore intensità dalla figura di Cristo.

Gli accenni di volumetria presenti, di spessore, sottolineano soprattutto 3 personaggi dei 5 raffigurati. Potremmo dire in generale che un caldo abbraccio ci avvolge, sottesa è la durezza della Croce.

I 5 personaggi sono distribuiti in 3 spazi distinti ma collegati, ove ciascuno spazio rimanda all’altro.

Quindi: ciascun concetto illustrato in uno spazio rimanda agli altri, conferendo e acquisendo

significato.

 

 

Le FONTI DI ISPIRAZIONE per l’icona sono più d’una e intrecciate fra loro.

1) Rupnik sceglie il primo segno pubblico di Gesù alle nozze di Cana di Galilea (Gv 2, 1-11): Maria è presente al banchetto di nozze insieme con i discepoli (è la chiesa nascente, l’umanità); Maria pone all’attenzione di Gesù la mancanza di vino – simbolo di festa e amore nuziale pieno – e Gesù ottiene il vino trasformando l’acqua contenuta nelle giare, ovvero rinnovando l’amore degli sposi, rendendolo pieno e divino e divenendo Sposo lui stesso della Chiesa (Maria) sua Sposa. A Cana Gesù pone un gesto che diviene segno interpretativo per tutti i successivi: Gesù viene come Sposo alle nozze dell’umanità per donare vita, salvezza, per riaccendere la festa (don Francesco Pilloni in “Voce” n. 2/2021).

2) Rupnik nella raffigurazione collega l’episodio evangelico al “mistero grande” che annuncia S. Paolo (Lettera agli Efesini 5, 21-33) parlando dell’amore coniugale, del marito che è chiamato ad amare la moglie come il proprio corpo, formando una sola carne, così come Cristo ama la Chiesa e ha dato se stesso per Lei, formando un solo corpo.

3) Per quest’ultimo collegamento, Rupnik si avvale degli scritti di S. Giacomo di Sarug, padre della Chiesa siriaca, che medita sul velo di Mosé: Mosé non osava parlare di ciò che aveva visto riguardo all’uomo e alla donna, del mistero che aveva contemplato, e vi mise sopra un velo. Così S. Paolo è colui toglie il velo dalla coppia di sposi e svela il mistero, gridando che esso è grande, affinché il mondo possa conoscere che gli sposi sono uno e conoscerne tutta la bellezza.

4) Del Cantico dei cantici, inoltre, altissima descrizione del rapporto d’amore sponsale, Rupnik

ricorda l’allegoria del rapporto uomo-Dio. Nel Cantico della passione tra l’Amata Sulammìta e