VOTAZIONI POLITICHE
Pubblicato giorno 28 agosto 2022 - Don Valeriano
Il 25 settembre siamo chiamati ad esprimere attraverso il nostro
diritto-dovere del voto a scegliere chi ci governerà per i prossimi 5 anni
Il termine “POLITICA” tante volte nel nostro parlare quotidiano assume tante colorazioni.
Forse abbiamo dimenticato che questo termine indica “l’arte di confrontarsi per operare delle scelte a servizio della POLIS, della Città e dei cittadini ,per favorirne la crescita, la riuscita, lo sviluppo” e per creare comunione tra i cittadini.
È innegabile che l’attuale sistema elettorale non favorisca il coinvolgimento dei cittadini nella scelta delle donne e degli uomini che “secondo me” possono garantire la vita della “POLIS”, della CITTÀ, dello STATO.
A volte i candidati sono degli illustri sconosciuti che, magari abbiamo visto e sentito lanciarsi invettive attraverso i media, dimenticando che questo sproloquio ha allontanato una grandissima parte della popolazione ad esprimersi col voto.
Certo non votare significa poi che tu non hai più il diritto di urlare o imprecare contro chi ci governa.
Quello che è certo è che il popolo invece si è avvicinato, attraverso le votazioni comunali e regionali a chi di fatto si impegna per il bene comune nelle amministrazioni comunali e regionali.
Pur con i limiti della nostra democrazia e del sistema elettorale, rimane fondamentale per il cittadino manifestare il suo progetto di stato attraverso il diritto-dovere del voto.
I cittadini sono stanchi di infinite promesse elettorali, quante parole!!
Purtroppo in questi anni abbiamo potuto constatare tante e tante contraddizioni, ma allo stesso tempo abbiamo anche visto chi, con competenze e con attenzione al bene comune, sa operare o sa leggere con responsabilità il fattibile anche in momenti difficili come la crisi economica e la pandemia da COVID.
Una cosa certa è che in Italia, in dialogo con l’Europa, non possiamo buttare al vento 200 miliardi che ci vengono garantiti se sappiamo impiegarli:
- nel rinnovare fonti di energia alternative agli idrocarburi, cosiddette rinnovabili
- nel rinnovare e semplificare l’apparato burocratico
- nel prestare attenzione alle infrastrutture fondamentali per uno stato: sanità, scuola, viabilità e trasporti
- Tenendo conto che assolutamente da oggi deve nascere un nuovo rapporto con il creato, dall’agricoltura all’industria e dal singolo cittadino, ci dobbiamo dare delle regole precise per il rispetto della terra, dell’acqua e dell’aria, per garantire ai nostri figli, nipoti e pronipoti la possibilità di vivere gustando le opere del creato sapendo che ci è stato donato per la gioia di tutti.