Luglio e Agosto

Pubblicato giorno 2 luglio 2023 - Don Valeriano

Luglio e Agosto: due mesi che ci fanno tradizionalmente pensare alle vacanze: finita la scuola, il catechismo… però sono mesi che portano a conclusione anche i Grest 2023 di Cappelletta e Moniego, tante avventure….

Terminata la sagra di Moniego siamo pronti per la Sagra di Cappelletta, sagra della Madonna del Carmelo e festa della patrona, Santa Margherita.

Sono già terminati gli esami di III media e presto anche la Maturità porterà i suoi frutti.

Tra fine Luglio e inizio Agosto vivremo anche la GMG di Lisbona…

La vita non si interrompe mai: ogni giorno porta le sue gioie e i suoi dolori. Dopo aver festeggiato i Santi Pietro e Paolo, i mesi di luglio e agosto ci presenteranno S. Tommaso Apostolo, S. Maria Goretti, S. Benedetto, S. Bonaventura, la Beata Vergine del Carmelo, S. Maria Maddalena, che è stata conosciuta un po’ di più dai ragazzi e animatori del Grest, e poi S. Giacomo apostolo e i santi Gioacchino ed Anna, genitori di Maria, e le sorelle di Lazzaro, amiche di Gesù Marta e Maria. Agosto, poi, ci prepara alla festa dell’Assunzione di Maria con S. Alfonso Maria de’ Liguori, poi il santo Curato d’Ars, con la domenica della Trasfigurazione di Gesù e S. Domenico e S. Teresa Benedetta della Croce e S. Lorenzo e S. Chiara d’Assisi e S. Massimiliano Maria Kolbe. E dopo la festa dell’Assunta, ricordiamo S. Stefano d’Ungheria e S. Pio X, il cui corpo sarà pellegrino nella nostra diocesi in ottobre, e la B. Vergine Maria Regina e S. Bartolomeo apostolo, senza dimenticare il Martirio di S. Giovanni Battista il 29 agosto.

Questa volta mi è venuto così un pensiero strano: tanti uomini e donne che danno “luce” alla quotidianità dell’esistenza. Non li ho scritti tutti: dovete pensare che ogni giorno c’è una media di 20 santi che vengono venerati e ricordati.

Anche noi, come cristiani, siamo chiamati a dar luce, colore e gusto ad ogni giorno attraverso l’impegno che Gesù ci ha affidato: «Voi siete il sale della terra…voi siete la luce del mondo».

Se tanti uomini e donne sono stati luce e sapore, vuol dire che anche noi possiamo esserlo e farlo.

«Chi avrà dato anche un solo bicchiere d’acqua a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità vi dico non perderà la sua ricompensa».

Ogni persona deve sentire su di se la benedizione di Dio perché ha riconosciuto suo Figlio Gesù, «venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò».

Dio da la sua forza perché seminiamo nel mondo la Sua Parola, quella Parola che Lui ha seminato in tutti i terreni: certo, nascerà anche zizzania ma non dobbiamo dimenticare che ogni vicenda personale o della storia non è fuori da uno sguardo paterno di Dio.

E Gesù ci porterà su un alto monte, ci farà vivere un’esperienza in cui diremo «Si, tu sei il Figlio di Dio…».

A me sarebbe piaciuto essere lì, dopo la resurrezione di Gesù, quando gli apostoli e le donne si raccontavano tutto ciò che avevano vissuto con Gesù. E noi l’abbiamo tutto questo nella Parola trasmessa di secolo in secolo dalla Chiesa che ci ha trasmesso un’immagine di Dio, un nuovo volto di uomo, una chiesa invitata ad annunciare, a raccontare e a testimoniare la proposta di Gesù, una società basata sull’amore…

Solo coloro che prendono coscienza di non poter vantare “meriti” davanti a Dio troveranno la strada della vita, cioè si affidano a Colui che può rendere giusti e puri gustando la misericordia di Dio.

Ecco che Gesù, come agli apostoli, ci chiede ogni giorno «Chi sono io per voi?», che il Signore ci aiuti con Pietro a dire «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio»: questo significa avere le chiavi del regno dei cieli, avere la meta del nostro viaggio e anche il cibo che ci serve per percorrerlo.